LUOGO

Punto di riferimento topografico nei secoli, ha mantenuto intatta la sua magia.

LA TENUTA

Tenuta La Palazza, in Massa di Vecchiazzano, è una dimora di campagna circondata da dolci colline di vigneti e con una vista mozzafiato da cui si scorgono la vecchia Predappio e la città di Forlì e, nelle giornate limpide, l’occhio si perde fino al mare Adriatico.

Antica torre di guardia nel quindicesimo secolo, ai tempi di Caterina Sforza, dagli anni Venti del Novecento è la residenza dei Conti Drei Donà che ne custodiscono la suggestiva bellezza.

La Tenuta, da sempre luogo di produzione del Sangiovese, grazie alla sua fortunata posizione e all’eccezionale natura del terreno, racchiude secoli di racconti sull’arte di fare vino.

Questo mondo di storie, segreti, incanti di cantina, si possono ascoltare, se si è fortunati, nelle conversazioni della famiglia Drei Donà con gli amici, i collaboratori, gli ospiti di passaggio.

Un piccolo mondo antico che produce alcuni tra i più prestigiosi vini Italiani e non solo, e che ha saputo accogliere ed esaltare intuizioni e visioni d’avanguardia, un luogo unico sospeso tra passato e futuro.

Le uve del Sangiovese raccontano secoli di storia e rappresentano l’identità culturale della nostra terra.

LA TERRA

La terra di Predappio, dove sorge Tenuta La Palazza, è terra di Sangiovese, il vitigno per eccellenza in Romagna.

Il Sangiovese, proprio a Predappio, ha trovato un’area di elezione particolare ed è stato protagonista della storia, della vita e dell’economia del territorio da sempre. Ne abbiamo testimonianza già dai tempi degli antichi romani ed etruschi, tanto è vero che la parola etrusca che indicava il vino – circa 3000 anni fa – era Sanisva, che ha una straordinaria assonanza con la parola con cui ancora oggi si indica il vino Sangiovese nel dialetto romagnolo: ”Sanzvé”.

Ancor prima del XV secolo l’attività di viticoltura a Predappio era strettamente regolata per preservarne l’eccellenza, con multe per chi non recintava la vigna o iniziava la vendemmia prima dei tempi stabiliti dal collegio degli anziani. Già a fine Ottocento poi, la produzione di cantine locali veniva premiata per l’alta qualità del Sangiovese all’esposizione Universale di Parigi.

L’importanza storica della DOC Predappio all’interno della DOC Romagna è stata finalmente riconosciuta nel 2011 quando sono state costituite 12 sottozone per dare rilievo alle caratteristiche specifiche di ogni terroir.

Un patrimonio prezioso, custodito con rispetto e gratitudine, per produrre vini di carattere e anima.

LE VIGNE

Dei 23 ettari della proprietà, condotti secondo i dettami dell’agricoltura biologica e biodinamica, la maggior parte è naturalmente dedicata al Sangiovese, uva principe della DOC Predappio.

Accanto a questi, a metà degli anni ’80, il Conte Claudio Drei Donà piantò – da vero pioniere – la prima vigna policlonale di Cabernet Sauvignon in Romagna e un vigneto di Chardonnay e Riesling da cui creò due vini – il Magnificat e il Tornese- che hanno segnato la storia della viticoltura di Romagna.

Nella Tenuta esistono ancora alcuni filari di viti prefilossere preziose e centenarie che, in alcune annate, vengono vinificate in anfora di terracotta.

La tenuta si trova nella parte nord della DOC Predappio, ad un’altitudine di circa 150 mt. sul livello del mare, su terreni di origine Pliocenica a base calcareo argillosa, terrazzi alluvionali su argille azzurre con una significativa presenza di sabbia.

Un corpo unico composto da tre poderi con esposizioni a sud e sud-est, in cui convivono oltre alla vite, una moltitudine di piante mediterranee: pini marittimi, tigli, acacie, ciliegi, mandorli, peschi, gelsi bianchi e altre ancora.