IL SANGIOVESE STA ALL’ITALIA COME IL CABERNET
STA ALLA FRANCIA: SONO VINI CHE ESPRIMONO UN’IDENTITÀ
VITICOLA E VINICOLA DI UN PAESE.
Giacomo Tachis, enologo
STORIA DEL SANGIOVESE
Il Sangiovese è il re incontrastato dei vini rossi del centro Italia dove è praticamente presente in ogni zona, e nelle sue diverse varietà clonali continua a dare prova delle sue indiscusse qualità grazie anche alle varie espressioni dei territori in cui viene coltivato.
Gli ampelografi ritengono che il luogo d’origine del Sangiovese sia la zona Appenninica tra Toscana e Romagna, zone dove ancora oggi rappresenta l’uva a bacca rossa più importante.
Leggendo uno studio edito nel 1939 dalla Federazione nazionale dei Consorzi provinciali tra i produttori dell’agricoltura si apprende che il Sangiovese era molto diffuso sulle colline romagnole e che la qualità era pari ai più famosi vini toscani: infatti i visitatori della Prima mostra-mercato dei vini tipici, svoltasi a Siena dal 3 al 18 agosto 1933, avevano particolarmente apprezzato i vini a base di Sangiovese di Romagna.
Lo stesso studio mette in evidenza la variabilità e l’adattamento del vitigno Sangiovese e sottolinea che: come è stato messo in evidenza, esistono differenze nella produzione della stessa provincia di Forlì, differenze che, pur non essendo profonde, fanno distinguere il Sangiovese di una zona da quello di un’altra, sebbene il più delle volte si tratti di località non molto distanti fra loro ( es. Predappio, Bertinoro, Modigliana, Castrocaro etc..).
L’origine e la provenienza del Sangiovese è molto difficile da identificare: le notizie su uno dei vitigni più conosciuti e coltivati in Italia sono molto frammentarie e poco attendibili. Per ottenere delle informazioni bisogna innanzitutto attendere il XVI secolo, quando il Soderini, nel 1590, lo descrive nel suo trattato “La coltivazione delle viti” dicendo che: “il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare”.
Ma si ritiene che la celebre uva fosse già nota più di 2000 anni fa e che fosse utilizzata dagli Etruschi per la produzione di vino.
Anche l’origine del nome è incerta e le ipotesi sono molteplici: chi vuole che derivi da San Giovanni, chi invece da forme dialettali (da “san giovannina”, uva primaticcia, dato il suo precoce germogliamento), chi giura che derivi da sangue di Giove (Sanguis Jovis). Si dice anche che derivi dall’Etrusco la cui parola sani-sva (vino dei padri o per un’offeta ai padri) ha fortissima similitudine con la parola sangiovese nel dialetto Romagnolo: sanzvè.
Diffuso soprattutto in Toscana, dove assume diversi nomi (Brunello a Montalcino, Prugnolo a Montepulciano, Morellino nel Grossetano, Sangioveto nel Chianti) il Sangiovese ha trovato la sua seconda patria nella Romagna.
IL SANGIOVESE È IL RE INCONTRASTATO DEI VINI ROSSI DEL CENTRO ITALIA, DOVE TRADUCE MAGNIFICAMENTE LE VARIE ESPRESSIONI TERRITORIALI.
Re incontrastato
L’area produttiva della Doc Predappio si sviluppa lungo le sponde destra e sinistra del fiume Rabbi. I terreni di origine Pliocenica a base calcareo-argillosa presentano nella parte nord un’importante presenza sabbiosa; man mano che si risale la vallata si manifestano intrusioni arenacee mentre al centro della valle del Rabbi affiora lo spungone. Nella zona di Predappio Alta si ritrovano invece marne gessose e zolfo.
Da Predappio, provengono molti dei cloni di Sangiovese oggi approvati, che per la loro qualità hanno trovato ampio spazio anche al di fuori della regione stessa.
Dal colore rosso rubino intenso fino al granato, dopo un lungo invecchiamento la sfumatura potrà assumere anche tonalità aranciate.
Gli aromi del Sangiovese sono prevalentemente orientati ai frutti rossi e neri tra cui spiccano ciliegia, amarena, mora e prugna; fino alla liquirizia, scorze d’arancia e mentolo nelle maturazioni più lunghe.
Fra gli aromi floreali la violetta è il più caratteristico, seguito dall’aroma di rosa.
La combinazione che principalmente caratterizza il Sangiovese, nonostante sia condivisa anche da altre uve, è amarena e violetta.
Altri aromi di frutta che si possono percepire nel Sangiovese sono ribes, fragola, ciliegia, lampone e mirtillo.